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La Scuola della Sensibilità

Fonte Gaia è parte dell’imponente opera di ingegneria idraulica, costituita da una serie di gallerie sotterranee lunghe circa 25 chilometri (i Bottini), ancora oggi esistenti e visitabili, consentiva all’acqua di giungere fino al centro della Piazza dalla zona fuori dal centro cittadino.

Dalla grandissima ed immensa gioia procurata dallo sgorgare dell’acqua in Piazza del Campo per la prima volta nel 1346, deriva l’appellativo di “Gaia” della celebre fonte. Una delle parole tematiche del Rinascimento è proprio la parola «gioia». La fonte d’acqua buona è di vitale importanza nell’allevamento di Cinta Senese. La Scuola della Sensibilità dei Porcari Toscani è la «fonte gaia» per la Vita Nova della Cinta Senese. Ma con la Pandemia son tornati i maestri dell’angoscia sorti nel Medioevo. Avevano ed hanno un’emotività grandiosa d’anime spaventate, agitati fin nel più profondo dell’essere loro, sino a diventare oratori di suggestività incendiaria. A loro opponiamo il Magister Porcarius. A coloro che scelgono di vivere innanzi tutto, egli consegna il Vademecum dell’Allevare secondo il credo del Primum Vivere! – Sapere e Sensibilità in un Vademecum di disciplina durevole.

Siena. Allegoria della vita, la scultura chiamata il Gavinone – di Massimo Lippi, sin dal 2006 in Piazza del Campo.

La Vita Nova della Cinta Senese si pone tra Medioevo e Rinascimento.

Senza il ripensamento critico del passato avvenuto nel Rinascimento, il mondo, che era antico, non sarebbe diventato moderno. Il patrimonio artistico è la prova, le testimonianza puntuale, del processo spirituale che ha cambiato il profilo della civiltà. È per questo motivo che uno degli animali emblematici del Rinascimento ha un carattere sacro. Tale è la vita d’altronde. Tale è la gioia del vivere che i Porcari Toscani assicurano alla Cinta Senese con la Scuola della Sensibilità. Magister Porcarius docet.

Negli scritti di filosofi pagani come Plutarco e Porfirio troviamo un’etica umanitaria particolarmente elevata che, dopo avere subìto una lunga repressione ecclesiastica durante il Medioevo, è ricomparsa, seppure inizialmente in forma attenuata e irregolare, nella letteratura del Rinascimento, per riapparire in modo più definito nel XVIII secolo con la scuola denominata della «sensibilità». Ed essa riapre proprio durante quello che Jeff Bezos, dieci anni fa, ha annunciato essere il “secondo rinascimento di internet”.

La più grande sciagura che ancora oggi capita a molti maiali è quella di imbattersi nell’uomo, di cui ha consumato avanzi e rifiuti e al quale ha donato in cambio ogni briciola del suo corpo, fino all’ultima setola. In passato anche noi Porcari Toscani al tempo previsto, nel cuore dell’inverno, durante una festa crudele, ci appropriavamo di quel corpo. Noi Porcari Toscani della Cinta Senese ci rendiamo ben conto – ne abbiamo mantenuto la coscienza – che sui nostri piatti si adagiano le parti di un animale generoso. Nel far rivivere una specie quasi scomparsa, il nostro credo è: Primum Vivere! – vivere innanzi tutto! Custodire il territorio in cui viviamo, fare buona agricoltura, allevare il porco d’altri tempi, dargli una felice esistenza allo stato brado, in amichevole convivenza con noi. Nella nostra Scuola della Sensibilità impariamo come migliorare costantamente il Primum Vivere della nostra Cinta Senese.

Nel 2020 abbiamo allevato meno di quattromila capi (contro i 17 milioni di capi di maiale bianco in commercio in Italia).

Altri hanno piantato ciò che noi mangiamo,

noi piantiamo ciò che altri mangeranno.

Possa il cibo di qualità rimanere

una forma di celebrazione –

non negazione della vita!

Certamente non siamo gli unici animali che vivono l’esperienza del dolore e della sofferenza. In altre parole, non c’è linea netta tra l’animale uomo e il resto del regno animale. È una linea indistinta e lo sarà sempre. Ma se vuoi sederti a tavola senza dover preoccuparti di che cosa è morto il tuo cibo, …se vuoi prevenire la sofferenza degli animali, la prima cosa a cui dovresti rinunciare, sono uova e latte, perchè gli animali che li producono, conducono la più infelice delle esistenze…

Dovremmo veder la mente! La gratitudine umana, per esempio. Del porco alcuni usano la carne come cibo Pensiamo che la carne sia debole? e il nome come insulto. Ma noi, Porcari Toscani, no!

Il bastone dei Porcari Toscani in alto è ricurvo per radunare gli smarriti, nel mezzo è diritto per condurre i deboli, e il fondo è appuntito per spronare i pigri.

Il bastone – dal latino bastum: il potere, la creazione e la trasformazione. I significati del bastone trovano la loro espressione in vari concetti fondamentali: l’energia trasformatrice, la relazione alto-basso, il potere, l’emblema del divino, la medicina, il senso psicologico. Il bastone dei Porcari Toscani è chiamato “la verga” ed è in legno di ginepro. In greco è chiamto arkeuthos, dal verbo arkéo “respingere il nemico”. E questa definizione ben si addice a una pianta arborea con rami spinosi. L’idea di protezione legata alla pianta vive da sempre, tanto che nell’antichità veniva piantata vicino alla propria casa per proteggere l’abitazione da spiriti maligni e uomini malintenzionati. Juniperus communis è una specie botanica sempreverde che si fa notare per il suo profumo intenso e per le caratteristiche bacche. Ricca di proprietà versatili, viene utilizzata sia a scopo ornamentale in giardino sia in cucina come spezia e nei salumi da Cinta Senese. “Cacciarsi in un ginepraio” vuol dire mettersi in una situazione complessa, difficile, intricata. Sì, la suinicoltura, è un ginepraio. La Cinta Senese ha il suo bastone.
Ed è di ginepro.


Ma chi più dei Porcari Toscani ha rispetto di sé stesso? Chi più di loro sa difendere la propria dignità con furberia? Chi meglio di loro insomma sa essere fiero e dignitoso senza passare da grullo? Chi meglio di loro sa che un uomo grullo non è un uomo libero? La libertà è un fatto dell’intelligenza, ed è quella che dipende da questa, non l’intelligenza dalla libertà. La schiavitù è sempre ai loro occhi una forma di imbecillità ─ che non è soltanto un vivere sotto il bastone, ma anche un vivere in soggezione di idee sbagliate o balorde, o di schiocche superstizioni e ipocrisie da bigotti. Guarda come un Porcaro Toscano cammina: ti avvedrai che cammina come se stesse sempre sulle sue, come uomo che sa, per antica esperienza, che la cosa più aborrita al mondo è l’intelligenza. E la più insidiata.

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